” 27 gennaio 2020 giornata della memoria un dopo film JoJo Rabbit in questa giornata
dedicata alla vita alle vittime dell’olocausto alcuni esponenti di SOS razzismo si sono si danno
appuntamento presso la propria sede per riflettere sulla visione del film girato dal regista
neozelandese Taika Waititi Qualcuno ha voluto finirlo una favola nera che misura l’impatto
della guerra e dei fascismi sugli spiriti Innocenti il film racconta di un ragazzino deciso del chiama che lo chiamava chiamano Rabbit (coniglio) fa parte della gioventù nazista c’è un amico immaginario che compare e scompare dandogli consigli e che ha la somiglianza con Adolf Hitler
Alcuni di noi hanno voluto sottolineare come centrale del film Il racconto progressivamente più forte con una ragazzina ebrea che sua madre nascondeva a casa l’amore la resistenza alla danza possono salvare il bambino dal plagio nazista l’amico immaginario e fantasma di Hitler sostituisce il padre ogni volta che c’è un dubbio, sostengono le psicologhe del nostro gruppo, tutti i partecipanti al dopo film, concordano con la caratteristica ironica di parti rilevanti del film.
Fatti messi in ridicolo i protocolli nazisti come 31 volte in un minuto di con cui viene preso
in giro il dittatore. Tra le definizioni del film che emergono nella discussione le più rilevanti sono: surreale, esilarante, ironico.
molti segnalano una battuta definita veramente strepitosa di Giorgio, nei confronti di un suo coetaneo: fra “penso che non sia un buon momento per essere un Nazi ”
tutti i partecipanti concordano sul giudizio stupendo della riappropriazione finale della realtà mediante la danza di un corpo identità infranta rimane in tutti un sottofondo di delicatezza che ne fa un proseguimento della vita è bella di Benigni.