I soliti sciacalli ci hanno provato all’inizio, mettendo in giro la voce che ai migranti il virus non attaccava perché immunizzati dal vaccino della tubercolosi. Ma le cronache ci hanno restituito storie di migranti ricoverati e uccisi dal virus. Anche alcuni giornalisti con ossessione, i primi giorni, chiedevano nella conferenza stampa quotidiana della Protezione Civile delle ore 18 il numero di migranti contagiati. Per fortuna, domande volutamente senza risposta.
In questo mese di quarantena SOS RAZZISMO ha continuato a svolgere la sua attività di volontariato stando vicino con la sua Banca del Tempo Multiculturale alle esigenze dei cittadini più fragili con la spesa solidale e il servizio di tele compagnia.
Importante è stata la partecipazione alla settimana contro il razzismo dell’ UNAR di fine marzo aderendo all’iniziativa delle foto dei volti con su disegnata una U, denominata “Il volto dell’Umanità è l’Unica che conosco” hastag mai più razzismi.E’stato anche prodotto un video con musiche del maestro Vincenzo Greco presidente di SOS RAZZISMO CALABRIA.
E’ stato inoltre diffuso un video con musica del maestro Greco e poesia di Francesco Fusca sul bambino siriano ritrovato morto su una spiaggia della Turchia. Abbiamo continuato , sia pur online,ad impegnare il gruppo di lettura della nostra BdtM con il libro ebook “Ai tempi del virus”.
SOS RAZZISMO è entrato anche in alcune questioni derivanti dalle norme per combattere anche gli effetti economici e sociali causati dalla pandemia- In particolare il lavoro domestico, quasi esclusivamente svolto da immigrate. A questo proposito la nostra Segretaria Generale Angela Scalzo ha preso posizione rivendicando rispetto all’esclusione di costoro dagli ammortizzatori sociali,l’introduzione della defiscalizzazione,anche come strumento di emersione dal lavoro sommerso.
Sul versante della regolarizzazione di chi è senza permesso di soggiorno la nostra Associazione ha partecipato alla campagna Mailbombing sulla sanatoria subito.
Importante è stata poi la diffusione di notizie e riflessioni sul lavoro agricolo che vede molti lavoratori stranieri impegnati ad assicurarci l’indispensabile rifornimento di prodotti.
Proprio Roberto Saviano sull’Espresso uscito a Pasqua prende posizione a favore di questi lavoratori concludendo il suo articolo così :
” Ci sono persone che hanno sempre curato la terra italiana e lo hanno fatto in condizioni estreme, è ora giunto il memento di dare ai medici e infermieri della terra ciò che spetta loro di diritti”
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