Sottolineiamo alcune frasi che ci hanno fatto immergere in questo Natale strano, particolare, sicuramente speciale.
LA GRATUITA’.
Per tutti Natale significa vivere qualche giorno in modo particolare, conoscendo e gustando il senso di gratuità del sentirsi amati, gratuità dello stare insieme, gratuità di attenzione, sguardi e parole scambiati nella gioia e nel dire sì alla vita. (Enzo Bianchi).
IL DONO
Caro Babbo Natale, vorrei che tu restituissi a me e a chi lo ha perso, il bambino che ti sta scrivendo, il bambino dimenticato strada facendo, tra sconfitte, compromessi e menzogne. Dammi la forza e il coraggio di essere quel bambino perché solo lui sa ricevere la vita come dono e quindi essere felice. (Alessandro D’Avenia)
LO STUPORE
Ricordo l’odore di candele e di resina dell’abete nella casa dei bisnonni. Restituiamo ai bimbi ciò che gli abbiamo negato, lo stupore dell’esistenza (Susanna Tamaro)
LA BELLEZZA
Anche di fronte alle piaghe dell’epidemia molti insistono nel voler festeggiare, nel ribadire la bellezza imperdibile della convivialità, dello scambio dei doni e dello stare in famiglia. E’ il negazionismo irriflesso che accompagna la nostra vita e il nostro pensiero magico-infantile di proiettarci già fuori dal pantano orribile in cui ci troviamo (Massimo Recalcati)
LA SOLITUDINE
Quest’anno l’arrivo del Natale mi sconcerta. Non ce la faccio a metterlo dentro le vicende della vita. Mi sono accorto che, questa maledizione mondiale che è discesa, ha smorzato il teatrino lasciandoci tutti orfani di noi stessi, e forse anche di Dio. (don Antonio Mazzi)
L’INIZIO
Questo Natale rarefatto, sofferente, distanziato, è, se possibile, perfino più Natale del consueto: meno scontato, meno facile, più concentrato sulla sua essenza. Che è festeggiare l’inizio. Dopo un anno passato a temere che tutto stesse finendo, solo parlare di inizio è già un enorme consolazione. (Michele Serra)
IL RITO
Una cosa il Covid ce l’ha insegnato. Che senza riti, come il Natale, la collettività entra davvero in sofferenza. Perché in realtà non è la società a fare il rito, ma il rito a fare la società (Marino Niola)
IL CORAGGIO
Il Natale è per te. Hai la sensazione di non farcela, il timore di essere inadeguato, la paura di uscire dal tunnel della prova? Dio ti dice “Coraggio, sono con te”(Papa Francesco dalla messa di Natale)
LA GENTILEZZA
Quest’anno genti di ogni fede non hanno potuto celebrare le proprie festività religiose nello stesso modo del passato. E’ stato l’anno in cui molti hanno dovuto dipendere dalla gentilezza degli sconosciuti. Ad essi dobbiamo gratitudine come a tutti i buoni samaritani che con le proprie azioni hanno alzato una lanterna tra le tenebre di chi soffre. Ebbene continuiamo anche oggi a essere ispirati dalla gentilezza degli sconosciuti e a trovare conforto dall’idea che perfino nelle notti più buie c’è la speranza di una nuova alba. (dal messaggio della Regina Elisabetta del 25 dicembre)
L’AUTENTICITA’
Un Natale meno scintillante non è un Natale meno autentico, ricerchiamo nel nostro cuore quello che conta realmente, ciò che ci rende uniti a chi amiamo, ciò che è davvero indispensabile. (Conferenza Episcopale Italiana)