10 MAGGIO 2021
In Svezia la “sindrome della rassegnazione” ha colpito centinaia di bambini tra gli 8 e i 15 anni che cadono in abulia e poi in letargo, in catatonia. E dormono per mesi o anni. Sono bambini, tutti figli di immigrati, arrivati in Svezia dalle repubbliche dell’ex Urss, dai Paesi balcanici di origine yazida. E’ una reazione al dolore, alla paura. La violenza è entrata nella loro vita condividendo l’ansia, il panico che stravolge un nucleo familiare e lo porta a lasciare la propria terra.
Walter Veltroni commenta così:” I bambini capiscono molto più di quanto i grandi pensano e la loro mente, specie in quel tempo della vita, è attraversata da una tempesta di sogni e mostri, di desideri e paure, tutte estreme. Quei bambini che dormono, senza saperlo, vogliono salvare il mondo. La loro “rassegnazione” è un grido. È un appello ai non rassegnati. Svegliatevi, per svegliarci”
Gli fa da eco Concita De Gregorio “C’è qualcosa di divino nel sonno dei bambini rifugiati: uno sguardo che non ha bisogno di occhi per vedere. Sanno che le parole non servono. Ci parlano col silenzio. Ci giudicano”
Ma i bambini non ci danno insegnamenti solo con la sofferenza.
Anche il loro gioco è un insegnamento per noi adulti.
Ce lo racconta con un gioiello Erri De Luca nel suo ultimo libro da pochi giorni in libreria “A GRANDEZZA NATURALE”
“Ho imparato a Napoli che i bambini prendono tutto sul serio, specialmente il gioco. Non è una distrazione, al contrario è la massima concentrazione. A Napoli giocare si dice pazziare, da pazzia, che è una fuoriuscita di grave serietà”