Antonio Staglianò, vescovo di Noto ha detto che Babbo Natale non esiste, sollevando un polverone, ma anche risposto ad un giornalista che gli chiedeva dove nasce oggi Gesù: ”Penso a quelle donne che partoriscono in barconi sovraffollati, in mezzo al mare, ecco è lì, in quel grido di dolore che nasce Gesù. La sua nascita è un atto d’amore, così i bambini quando riceveranno i regali dovranno pensare ai loro coetanei che non potranno riceverli, non coltivando più l’egoismo di dire è tutto mio”.
Il Natale moltiplica gli interventi sui veri poveri del nostro presepe quotidiano. La scrittrice Barbara Stefanelli scrive una cosa chiara, consolidata, impegnativa che spesso dimentichiamo: “Le migrazioni sono un flusso continuo, non un’emergenza intermittente”.
Il nostro, sì, il nostro Roberto Saviano ci ricorda la cosa bella dell’esperienza di Riace. “L’accoglienza fa bene non solo a chi è accolto ma anche a chi accoglie. Ha rappresentato per anni l’alternativa ai casermoni, alle palestre, agli hotel affittati in cui disperati vengono stipati speculando sul cibo che poi risulta riso e acqua. Riace ha dimostrato che è possibile accogliere là dove noi emigranti abbiamo lasciato terra abbandonata, qualche volta anche accogliere può significare rinascita sociale, economica e anche politica”
Riace: un esempio di presepe quotidiano.