20 febbraio 2022
CON IL FIATO SOSPESO. Non è il titolo di un giallo. E’ la condizione che stiamo vivendo. Anche se, senza mascherina si respira meglio.
Siamo con il fiato sospeso per via degli allarmi di guerra alle porte d’Europa, in Ucraina.
Siamo con il fiato sospeso perché uscire dalla pandemia è un’incognita.
Siamo con il fiato sospeso perché dei diritti civili non si capisce cosa vuole fare il Parlamento.
Siamo con il fiato sospeso perché nel Mar Mediterraneo continuano le fughe dei migranti ed abbiamo paura di altri morti.
Siamo con il fiato sospeso perché questo mondo sembra andare nel senso contrario della solidarietà.
Mentre s’alzano i rumori di guerra, nel silenzio assoluto 86 milioni di bambini africani (più della popolazione della Germania) sono costretti a lavorare.
E alla Stazione Termini a Roma vengono identificate e allontanate dai carabinieri, persone che distribuiscono pasti caldi ai clochard. Una sorta di respingimenti in terraferma.
Ma il fiato sospeso ha bisogno di un grande respiro, alimentato dal movimento delle donne, degli studenti, di chi lotta dalla parte dei migranti.