“Cura – Legalità – Uscita dal Ghetto”. E’ la denominazione usata per il protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, che è stato firmato venerdì scorso tra Governo, Regioni obiettivo, associazioni datoriali e sindacati dei lavoratori agricoli (Flai – Cgil, Fai-Cisl e Uila – Uil) , nonché alcune associazioni della società civile. Un dispositivo, questo, che si inserisce in un ampio spettro d’azione governativo che riguarda anche l’istituto della Rete del lavoro agricolo di qualità. Un coinvolgimento globale, a tutti i livelli istituzionali, quello del Governo, in merito alla lotta contro lo sfruttamento del lavoro in agricoltura ed al conseguente fenomeno legato al caporalato, al fine di affrontare in maniera efficace il problema legato alla sicurezza, alla salute, alla legalità, alla trasporto, all’insediamento sociale e abitativo dei lavoratori. Un diritto, quello della tutela della sicurezza sul lavoro, che coinvolge direttamente il diritto alla salute, riconosciuto costituzionalmente, così come il suo regolare svolgimento, coinvolge il diritto al lavoro ed il pericolo al quale i lavoratori migranti sono sottoposti, rappresenta un rischio per l’ordine pubblico, anche il loro elevato concentramento che rischia di sviluppare problematico igienico sanitarie. Questo auspica un rafforzamento delle attività di presidio e l’incentivazione del ruolo ispettivo sui territori a rischio. Importanti gli interventi legati alle situazione abitative, di competenze delle amministrazioni regionali. Il tutto finalizzato al consolidamento di una rete di interventi promossa da tutti i soggetti interessati e coinvolti, Enti Locali, Prefetture, Polizia di stato, Ong, Sindacati, imprese agricole che favorisca quella integrazione, valore indispensabile a qualsiasi strategia a favore e tutela di tutti gli attori, facenti parte del Protocollo. Un protocollo che racchiude, correttamente, tutti gli elementi di tutela e prevenzione dal sindacato, sempre richiesti. Un dispositivo che recepisce la direttiva 52/2009/52/UE e Il d. lgs 195/2012, in merito alla sanzioni legate ai datori di lavoro che impiegano lavoratori irregolari. Il d.lgs 124/2014 e il 145/2015 sulle razionalizzazione e semplificazione delle funzioni ispettive. Coinvolge, quindi, tutti gli attori istituzionali e non, firmatari del protocollo, in un coordinamento e controllo nazionale e che vede attive le categorie sindacali unitarie legate all’agricoltura e soprattutto le 4 Regioni obiettivo (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia e le relative province), con possibilità di esternarlo ad altre zone a rischio. Naturalmente sarà possibile effettuare dei progetti finalizzati all’integrazione socio – lavorativa dei lavoratori stagionali nelle 4 Regioni obiettivo.
Molte le attività previste e promosse dal protocollo che verranno attuate territorialmente attraverso appositi tavoli permanenti di coordinamento presieduti dai singoli Prefetti:
- attuazioni di trasporti gratuiti a favore di lavoratori/trici per coprire l’’itinerario casa/lavoro
- presidi medico sanitari
- utilizzo di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata
- distribuzione gratuita di acqua e generi di prima necessità
- Attività di tutela ed informazione
- Animazione culturale finalizzata ad una reale integrazione sul territorio
- Sportelli di informazioni ed orientamento al lavoro anche con il coinvolgimento dei Centri per l’impiego e delle parti sociali per eventuale collocamento
- Sportelli informativi mobili di tutela e promozione dei diritti, centri di ascolto e supporto, col sostegno mediatori culturali, psicologi
- Impiego temporaneo di immobili nel caso di emergenze
- Ludoteca per l’animazione di minori
- Corsi di formazione: linguistica, florovivaistica, falegnameria,, sicurezza nei posti di lavoro
- Promozione dell’ospitalità dei lavoratori
I finanziamenti , attraverso bandi dedicati, passeranno tramite il coinvolgimento attivo delle Prefetture, dei Ministeri del lavoro e delle politiche sociali, dell’Interno e delle politiche agricole
Un ottimo strumento , che grazie al contributo di tutti gli attori in rete lotterà al fianco del lavoratore contro il suo sfruttamento in agricoltura.
A cura di Angela Scalzo