07 06 2021
Seid Visin, 20 anni, si è ucciso a Nocera Inferiore. In una sua lettera scriveva :
“Ovunque io vada, ovunque io sia, ovunque mi trovo sento sulle mie spalle, come un macigno, il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone… E’ come se nella mia testa si fossero creati automatismi inconsci e per mezzo dei quali apparivo in pubblico, nella società, diverso da quel che sono realmente, come se dovessi dimostrare alle persone, che mi conoscevano, che ero come loro, che ero italiano, che ero bianco…La paura per l’odio che vedevo negli occhi della gente verso gli immigrati, la paura per il disprezzo che sentivo nella bocca della gente verso gli immigrati, persino dai miei parenti che invocavano costantemente con malinconia Mussolini e chiamano “Capitano Salvini”… La delusione nel vedere alcuni amici che quando mi vedono intonano il coro “Casa Pound”.
Signori commentatori, il piatto è servito. Invece di disquisire sulle cause del suicidio che, tra l’altro, sono sempre un mistero, diffondete i contenuti della lettera. Sono gli effetti delle campagne razziste e dell’indifferenza.
Signori (si fa per dire) razzisti anche per voi il piatto è servito. E’ stato detto dalla scrittrice Valentina Furlanetto: “Fanno schifo loro, Seid. Fanno proprio schifo”