del 28 dicembre 2021
Non emozionano quasi più le morti nel Mar Mediterraneo. Una malcelata indifferenza attanaglia questa ecatombe di esseri umani. Manca forse il nemico contro cui scagliarsi. A parte la parentesi di un ministro degli interni dalla faccia tosta…tanto per essere gentili. Ma l’ecatombe c’era anche prima ed è proseguita dopo. A noi rimane lo sdegno per la realtà delle cose e manca il coraggio per cambiarle. Perché la speranza, sentimento proprio delle feste natalizie, è composta di sdegno e coraggio.
Alla vigilia di Natale è stato salvato da un naufragio, anche un bambino che ha appena 18 giorni, metà dei quali trascorsi in mare; si chiama Mokibel, ma la madre ha deciso di dargli come secondo nome “SOS”. Come il messaggio internazionale di aiuto e come il nome della Ong che gli ha salvato la vita, SOS Mediterranèe.
Se ci fosse stato bisogno di un messaggio nuovo a tutto il mondo, questo di mettere il nome di Sos ad un neonato migrante lascia il segno.
Occorre dargli ascolto.
E pensiamo che anche il bambinello Gesù lascerebbe il posto centrale del Natale a Sos.
Sta a noi essere i suoi Re Magi. Di tutti i migranti.