“Stringi la mano ad un nuovo amico”
Quando il 7 ottobre 1989, in concomitanza con la prima grande manifestazione contro il razzismo nel nostro paese, è nata SOS RAZZISMO ITALIA, con il contributo della storica associazione francese SOS Racisme (quest’ultima nata nel lontano 1901 e diventata punto di riferimento europeo nell’ ‘85) a noi, gruppo promotore, ci sembrava inopportuno adottare il motto “ touche pas a mon pote”, non toccare il mio amico, inteso come compagno di lotta, così decidemmo di rivolgerci agli autoctoni incitandoli alla conoscenza ed all’amicizia “dell’altro “.
Pur adottando il simbolo che unisce nel mondo la sigla SOS Razzismo, rappresentata dalla mano aperta in segno di stop al razzismo, decidemmo di adottare il motto “stringi la mano ad un nuovo amico”. E gli abitanti del bel paese accolsero bene, con interesse e partecipazione questa Associazione nata per prevenire le discriminazioni e promuovere l’incontro con le nuove culture.
Intanto ai “razzismi interni”, fra Nord e Sud, si stavano sommando quelli verso le “culture altre”. Ma il razzismo è come l’erba gramigna, infesta qualsiasi terreno e bisogna estirparla continuamente. Tutti noi eravamo consci che non avremmo mai dovuto abbassare la guardia e con coerenza, ma privi di risorse, abbiamo promosso intercultura fra i giovani nelle scuole, diritti nei posti di lavoro, solidarietà nei quartieri periferici delle nostre grandi città.
Oggi questa nuova “aggressione razzista”, avallata da rigide prese di posizione governative in merito all’immigrazione, è passata negli anni dall’indifferenza verso la diversità a forme dichiarate di razzismo verso l’altro, un razzismo differenzialista, un razzismo identitario che si manifesta anche e troppo, ormai, spesso in modo violento.
Gli episodi di intolleranza si moltiplicano giornalmente e gli aggressori non si vergognano più, neanche, di dichiararsi razzisti.
Ora più che mai c’è bisogno anche del tuo sostegno morale, del tuo contributo intellettuale, del tuo impegno sociale.